domenica 31 maggio 2015

Un'infuocata ora in pista

9/05/2015

Momento "flash" (grazie a emmedigi)
Dopo innumerevoli mesi passati ad allenarmi discontinuamente, quasi sempre in solitaria, si ritorna alle gare e lo si fa con quello che è ormai per la mia squadra un appuntamento fisso nel panorama podistico del milanese : la 24x1h di Zeloforamagno. Gara in cui andiamo quasi sempre a podio, grazie ad un team "La Michetta A" composto quasi interamente da atleti da 14 - 15 chilometri all'ora.
Allenamento specifico di questi mesi... meno di zero! Niente ripetute, niente fondi medi, qualche lungo a sensazione se ne avevo voglia. Ciò nonostante ho lavorato moltissimo sull'aspetto psicologico, che spesso i podisti amatoriali tendono a trascurare. Il libro "Resisto dunque sono" di Pietro Trabucchi è stato illuminante in questo... per raggiungere certi risultati la resilienza è una qualità fondamentale da sviluppare, gestire l'emotività è un altro punto chiave, bisogna riuscire a tollerare livelli di fatica più alti rispetto a quelli cui siamo abituati ed essere costanti ed inamovibili nel perseguire i propri obiettivi, senza trovare scuse.
Condotta di gara, per una volta, regolarissima
Nei miei allenamenti di questi ultimi tempi il mio obiettivo primario è stato appunto quello di migliorare questa "mental toughness", quasi nessun fondo lento ma ogni volta cercare di uscire un po' dalla zona di confort, provare un po' di sana fatica, gestire livelli di stress elevato anche senza la compagnia di un atleta che mi tira, automotivarmi costantemente senza un obiettivo a breve termine - la famosa forza di volontà anevrotica di cui parla Albanesi.
Devo dire che un po' è servito.
Per questa 24x1h non sapevo bene cosa aspettarmi, sapevo di potere dare un bel contributo alla squadra visto che negli ultimi tempi andavo a 4'15'' con la sensazione di passeggiare.
E' anche vero però che per fare certi risultati ci vuole un certo training specifico che a me mancava. Ed è anche vero che correre dalle 15 alle 16 in pista con 27° all'ombra non è un'esperienza piacevole, specie se si tratta del primo caldo.
Sulla gara in sè ho poco da raccontare. Partito e via, cercando di tenere uno sforzo abbastanza elevato ma costante dall'inizio alla fine, un ritmo vicino ai 4' mi sembrava il più corretto. Distanza effettiva percorsa 14829 m (grazie Nicola), primo della batteria, date condizioni ambientali ed attuale condizione di forma lo considero un risultato più che soddisfacente.
Adesso per un po' proseguirò sulla stessa lunghezza d'onda ma iniziando a buttar dentro qualche garetta corta che vien bene per alzare un po' la soglia, poi penserò ad una bella mezza autunnale per avvicinarmi una volta per tutte a questo benedetto muro dell'ora e 20.
Ciao :-)

martedì 21 aprile 2015

Nobody said it was easy


E poi boh, ci sono momenti in cui ti senti un po' Forrest Gump ti ci senti...

Rispolvero il blog, e lo faccio in occasione di un evento particolare: tra 9 giorni mi laureo. "E sticazzi", direte voi?
Va bene, il mio è un blog nato e cresciuto come un contenitore di racconti di corsa. Un amore, quello per la corsa, nato un po' per caso... da che l'impatto con il difficile mondo universitario, con la difficile città di Milano mi avevano fatto assumere abitudini di vita ed alimentari poco equilibrate, portandomi a mettere su chili, a quella "provvidenziale" Stramilano 2010, corsa praticamente per gioco, che però mi aveva fatto entrare in vibrazione alcune corde che prima erano nascoste. Cos'è tutta queste gente che corre, col freddo e la pioggia? Perché calpestare i piedi nel fango mi diverte come avessi ancora cinque anni? Perché, nonostante da metà gara abbia sofferto come un cane, in piena solitudine, arrivo alla fine e mi sento stranamente, inspiegabilmente - stupidamente - felice?
Il tarlo mi si insinua in testa, e via con la frequentazione di pagine "strane", sento parlare del test del moribondo, mi inizio ad allenare senza vera scientificità, ma il fatto di sentirmi progredire, di riuscire a correre distanze sempre più lunghe, sempre più velocemente, con sempre meno fatica, mi esalta. Mi iscrivo ad un club sportivo, entro in contatto con altre persone che hanno la mia stessa passione - persone fantastiche, ne avessi conosciuta una che fosse antipatica! - , nell'estate del 2011 decido di perdere seriamente peso... ci riesco, ed i tempi migliorano di conseguenza, ci credo. Tutto un crescendo, fino al giorno della mia laurea triennale, che era stato preceduto - indovinate un po'? - dal mio personale sulla mezza maratona, 1h 28 alto a Treviglio il giorno prima. Due grossi obiettivi raggiunti in un colpo solo. scendere sotto l'ora e trenta in mezza - obiettivo nella corsa - e conseguire la laurea triennale in ingegneria - obiettivo di vita.
E' qui che volevo arrivare. L'ho già scritto nel blog, è un esempio che spesso utilizzo nelle mie conversazioni reali, lo so, sono ripetitivo e noioso, ma in qualche modo devo sempre finire nel dire che la corsa è una scuola di vita. :)
A 19 anni sono venuto a vivere a Milano, senza conoscere nessuno. Quando si è così giovani ancora non si ha la più misera idea di cosa sia veramente la vita. No, proprio meno di zero. Ti vuoi mangiare il mondo, senti di poter fare tutto ciò che vuoi, che i sogni siano lì ad un palmo di naso, basta impegnarsi e non saranno più sogni ma realtà tangibili.
E poi gli anni passano e capisci che non è proprio come ti immaginavi. Capisci che molte volte nei tuoi sogni ci credi solo tu, capisci quanto sia difficile ottenere la fiducia degli altri, capisci che molti
Si, sono anche arrivato a correre una mezza di
allenamento, da solo, sotto la pioggia battente.
SPQRS -> Sono Pazzi Questi Runners!
rimarranno tali - nient'altro che sogni. Cos'è il primo sentimento che provi? Per quanto tu possa mentire a te stesso ed agli altri, è frustrazione.
Ora... la passione, l'amore per la corsa da quel marzo del 2010 non è mai venuto meno e si, mi ha insegnato tanto, veramente tanto, non so se senza quell'inaspettato colpo di fulmine sarei arrivato dove sono riuscito ad arrivare. Mi ha insegnato a pormi obiettivi, e non sogni - qui cito il tanto criticato Albanesi che per quanto estremista possa essere, ha molte idee che condivido. Obiettivi che siano raggiungibili, stimolanti e difficili, si, ma alla mia portata. Mi ha insegnato a lottare per raggiungere questi obiettivi, tirare fuori gli attributi e combattere finché ancora un briciolo di forza ti rimane. Un mio caro amico e compagno di squadra mi ripeteva più volte che "una gara non è una vera gara se non la finisci con la bava alla bocca"... è un'immagine molto forte ma rende l'idea. Mi ha insegnato a trovare le forze solo dentro di me, a non voler mai dimostrare qualcosa agli altri, l'unico a cui devo dimostrare di valere qualcosa è me stesso. E sono io a doverci continuare a credere: perché qualcuno dovrebbe farlo al posto mio? Ci saranno sempre persone che tenteranno di screditarti, è lì la domanda che devi farti è : questa persona ha qualcosa in più rispetto a me? Se no, come succede nel 99% dei casi beh, nulla di che preoccuparsi. E' solo invidia, un sentimento che sarebbe così utile se si concretasse in uno spirito di emulazione, che è invece così spregevole se si tramuta in volontà di distruggere la vita di chi è felice. E se anche questa persona che ti critica dovesse avere più valore di te - ed anche qui si aprirebbe un dibattito, come quantificare il valore di una persona? - ottimo! Magari c'è davvero qualcosa che sbagli, magari puoi correggere qualcosa di te che non va bene. E gli incidenti di percorso? Ci devono essere, è condizione necessaria per il miglioramento personale. Chi è forte non è forte perché gli viene tutto facile, è forte perché da ogni caduta sa rialzarsi più forte e tenace di prima.
Si, questa rende ancora meglio. :)
Mi si continuano a dare meno anni di quelli che ho, ma il quarto di secolo oramai l'ho passato e quello della laurea magistrale lo vedo un po' come l'evento che sancisce il passaggio definitivo all'età "adulta". Sono sparito in questi mesi dai miei amici corridori e me ne dispiaccio, tenterò di farmi perdonare in qualche modo. Sono stati comunque mesi importanti per me, in cui sento di essere cresciuto molto a livello umano. Sto per raggiungere un altro grosso obiettivo di vita che mi ero posto. E dopo... ? Ancora non ho un'idea ben chiara di quale che sarà il mio futuro, ce ne saranno altri per cui lottare, troverò aizzati davanti a me altri muri che sembreranno invalicabili. Ma oramai, sento di avere tutti i mezzi per affrontarli e sradicarne le fondamenta, per quanto impossibile potrà sembrare all'inizio.
Così termino un post che è un memorandum per me stesso e, se qualcuno è arrivato a leggerlo fino in fondo, lo ringrazio, se posso condividere la mia visione di vita lo faccio con estremo piacere.
Ma... la corsa? L'ultima gara risale ormai ad agosto, ma vista questa lunghissima... "premessa"... se avete capito il mio modo di pensare avrete anche capito che in ogni caso non ho certo smesso di allenarmi. ;) Senza fare ripetute nè allenamenti mirati - non aveva senso vista la mancanza di obiettivi
a breve termine - ma con delle corsette belle impegnate, per un totale di 3/4 volte a settimana. Per voler quantificare, 12 - 14 km ad uscita ad un ritmo medio per km compreso tra i 4'05'' ed i 4'18'', comunque difficilmente più lento di 4'20''. Anche il peso è quello giusto per me, attorno ai 70 kg. Le sensazioni sono quindi ottime e credo che al riprendere gli allenamenti di qualità possa fare un bel progresso. Tradotto in soldoni: iniziate a tremare! :P
Tanto per restare in tema, vi saluto con un live del Boss che a me fa venire i brividi :)


... Well, we busted out of class
Had to get away from those fools
We learned more from a three-minute record
Baby, than we ever learned in school ...