sabato 30 novembre 2013

Il bello inizia solo ora...

Altro giro, altra corsa. La fase di crescita continua, sto facendo tanti km ma senza trascurare la qualità, il freddo tiene basso il cuore e consente di esprimere il massimo delle proprie potenzialità, il peso, da sempre il mio "tallone d'Achille", è attualmente in fase di ribasso.
Al traguardo di Zelo
Sul 10000 di domenica scorsa non ho molto da raccontare. Non è (per ora) un tipo di gara che apprezzo tanto, lo percepisco come uno sforzo di alta intensità prolungato per un arco troppo lungo di tempo, paradossalmente riesco a sopportare molto meglio uno sforzo di oltre 80' sempre in soglia come quello della mezza. Però pian piano sto imparando a soffrire anche lì ed a dosare bene lo sforzo. Un fondista da lunghe distanze come me non riesce ancora bene a concepire una fatica troppo intensa ma lavorerò anche su questo punto. Il crono recita comunque 37'41'' su un percorso che, in tutta onestà, posso considerare di 9.9 km per una media globale di 3'48''/km, che va bene, è il tempo che potevo fare in base al mio PB sulla mezza.
Adesso almeno fino a fine gennaio basta con le lunghe distanze, mia intenzione è quella di sfruttare le 4 campestri di qui fino al 9 febbraio come forma di potenziamento. Per il resto i km non mancheranno (a costo di dover correre con -3 / -4 °C alle 6.30 del mattino!), sempre fatti su percorsi un po' mossi per spezzare la monotonia (la collinetta del Parco Lambro ormai è sempre lì che aspetta il mio passaggio...), così come non mancheranno le ripetute brevi e medie e dei bei lunghetti sfruttando le tapasciate in Brianza che solitamente presentano dislivelli un po' più "seri" rispetto a quello della montagnetta del Lambro.
In questo periodo mi alleno sempre da solo e ringrazio chi mi segue e mi incoraggia, ogni consiglio/commento/critica è sempre ben accetto.
Ciao!! :-)

martedì 19 novembre 2013

Planning e un nuovo obiettivo

Pioggia inaspettata di complimenti per la prestazione di domenica! Che ho ricevuto e corrisposto con gran piacere ma ciò non toglie il fatto che, prima e dopo domenica, ero e sono rimasto una pippa! :P Una pippa che però, ogni tanto, ha voglia di mettersi sotto con gli allenamenti e qualche miglioramento bene o male lo ottiene.
Periodo di gare questo e così neanche domenica prossima ho tempo di rilassarmi ma dovrò correre un 10000 a Zeloforamagno, frazione di Peschiera Borromeo, paesino appena fuori Milano. Ovviamente con un pettorale addosso piano non si può andare ;) E l'obiettivo resta, inutile dirlo, il personale sulla distanza! Visto il tempo realizzato ieri non dovrebbe essere un grosso problema, secondo Mcmillan dovrei riuscire a correre una 10km a 3'47'' per chiudere in 38' circa, prestazione credo più che fattibile.
Ora, resta il problema di come gestire gli allenamenti "feriali" tra una gara e l'altra. Sono a Nardò fino a sabato, posso allenarmi quando meglio credo ed in condizioni sicuramente di maggior freschezza rispetto alle corse all'alba milanesi ma devo far conto con le insidie del maltempo (in questo momento sul Salento si stanno abbattendo violenti nubifragi).
Ieri, nonostante il poco sonno sentivo le gambe anche cariche di "energia potenziale", vogliose di muoversi e così anziché correre un "lento rigenerante" come si dovrebbe fare il giorno dopo una mezza tirata quel che faccio è un allenamento a sensazione, correndo il primo km in 5 minuti, l'ultimo in 3'51'', per una media globale di 4'17''/km con 158 bpm medi (quindi comunque un fondo lento o qualcosina di più). Bene, vuol dire che la forma è migliorata!
Oggi, se e quando il tempo lo consentirà, vorrei uscire per un 12-13km davvero rigeranti. Per il resto questo è il mio programma, scaletta che ho all'incirca seguito già nella settimana prima della mezza:

Mercoledì rip. 5-6x1000 rec 1'30'' in souplesse (poco sotto il ritmo gara)
Giovedì fondo lento rigenerante/ riposo
Venerdì fondo lento in leggera progressione
Sabato risc. 30' + all 10x100m
Domenica GARA!!

Sempre se i capricci del tempo salentino mi consentiranno di rispettarlo. Si accettano consigli! ;)

martedì 12 novembre 2013

Questione di equilibrio


La foschia del Parco Lambro
6.15 del mattino. Uscire dal tepore delle lenzuola, tra le fessure delle serrande non filtra il benché minimo raggio di luce, è ancora buio pesto fuori. Caffè, sosta al bagno, vestizione, GPS al polso, una voce dentro la testa grida ..."ma chi te lo fa fare???" quando all'atto di spalancare la porta d'ingresso ti assale l'aria tagliente di una gelida mattinata invernale. Ma inizi a correre e zittisci quella voce, senti che le gambe vanno, corri nel silenzio di una Milano ancora dormiente, mentre i pochi passanti ti guardano straniti. E quando la nebbia del Parco ti accoglie ti sembra di sognare ancora, ma non ti spiace, tutt'altro, non vorresti mai svegliarti e tornare all'incubo della vita quotidiana.
Sono sensazioni come queste che ti fanno andare avanti, ti fanno fare il sacrificio di puntare la sveglia ad ora antelucana e violentare il fisico mentre potresti bellamente startene a dormire.  Sensazioni quindi sì, ma anche razionalità. Razionalità nel capire che, ok, il tuo sport ti piace, devi dargli il suo angolino in mezzo ai mille impegni della vita quotidiana, è quello il tuo momento, l'alba. Non sempre proverai sensazioni così belle, ci saranno sicuramente allenamenti pesanti e poco gratificanti, ma devi ricordarti perché vai avanti ad allenarti, è la tua passione, ti può dare tanto ma solo se tu dai altrettanto (e anche di più). Senz'altro in certi momenti ti verrà la tentazione di mollare ma non mandare tutto all'aria, se proprio fisico e testa lo richiedono stacca un attimo e pensa ed altro (è del tutto fisiologico!) ma non buttare al vento mesi di sacrifici, ricordati che chi è disposto a buttar l'anima in ciò in cui crede viene sempre ripagato, prima o poi. Questo post vuole solo essere un "memorandum", credo di aver trovato finalmente un mio equilibrio, ho dato allo sport che amo la collocazione che merita, non toglie tempo a ciò che ha priorità più elevata, certo devo far delle rinunce ma sono sempre rinunce fatte con piacere e mai sacrifici. Inutile mettersi a parlare di allenamenti ora, se una cosa c'è che ho imparato è che se c'è la testa le gambe vengono di conseguenza, dopo lo stop ho ripreso ad allenarmi bene e la forma migliora settimana dopo settimana. Un primo banco di prova sarà la Alpin Cup, mezza maratona da correre nel Parco Nord di Milano, abbastanza veloce tranne per 4 cavalcavia, questa domenica 17. Nessuna pretesa se non quella di ... andare forte :)

mercoledì 21 agosto 2013

Seconda tappa: da Cutrofiano a Corigliano d'Otranto

Il punto di arrivo
8.5 km – media 4’03’’/km -http://connect.garmin.com/activity/362275808

Prima tappa andata, sensazioni ottime, bel percorso neanche particolarmente difficile salvo per due km boschivi, inoltre partire al calar del sole ha fatto patire meno la calura estiva. Al risveglio del mattino seguente le sensazioni sembrano essere ancora positive, gambe per nulla provate, voglia di correre ancora ad alti livelli ma…
Si sa che ci vuole un po’ di tempo perché i dolori vengano fuori ed infatti, quando a neanche 24h ci tocca ripetere la fatica la stanchezza inizia a farsi sentire, in fondo il giorno prima ho corso ad un passo da personale sui 10 km! La temperatura oltre i 30° ed il sole preso al mattino del resto non aiutano ed al riscaldamento le sensazioni sono pessime, mi sembra di essere legato e col motore fuori giri… ottimo! Ma non stiamo a lamentarci, siamo qui e ci tocca faticare, finché qualcosa rimane bisogna continuare a darla!
E si parte. La partenza è sempre veloce ma neanche troppo, il gruppetto dei primi è lì davanti. Al primo km le gambe sembrano girare e do’ loro ascolto. Azzardo? Vedremo... Un primo giro attorno la piazza e ci si addentra in stradine di campagna. Lap 3’49’’. Sole ancora alto nel cielo, rettilinei su strade di campagna prive di qualsivoglia vegetazione e soprattutto un fastidioso vento di maestrale che soffia esattamente contrario alla marcia dei podisti. Cerco di accodarmi a qualcuno ma nessuno ha il passo giusto… finalmente trovo un gruppetto che gira costante sui 3’50’’ e mi metto dietro per ripararmi dal vento, ad occhio sarò poco dopo le prime 10 posizioni, la testa dalla gara subito dopo i due primi due "volati via” è comunque lì davanti. Lap 3’52’’. Il gruppo inizia a sgretolarsi, e dai cinque che eravamo gradualmente rimaniamo in due, io ed un podista in canotta rossa. Lo sforzo che sosteniamo sembra essere molto simile così ci alterniamo a tirare circa 300m ciascuno per ripararci dal vento. Terzo lap 4’03’’, non mi sembrava di aver rallentato ma la stanchezza accumulata inizia a pesare. Continua il tira e molla ed il quarto km lo chiudiamo insieme in 3’59’’… tutto sommato stiamo facendo una bella gara viste anche le condizioni climatiche, i primi sono ancora lì davanti. Dopo il quinto km però il percorso cambia… cambio di direzione, il vento diventa trasversale e da’ meno fastidio ma la strada inizia, lentamente ma inesorabilmente, a salire… preso dallo sconforto di dover fare altri tre km e … boh? (dicono 200m, ma so che non c’è da fidarsi) lascio andare canotta rossa e corro da solo. Bel pezzo di sterrato, bella mazzata sulle gambe, la discesa successiva permette di recuperare un po’ ma la testa è andata. 4’09’’ il sesto lap, cerchiamo di portarci in condizioni decenti all’arrivo. Nonostante il mio calo vedo ancora canotta rossa, la pendenza anziché diventare più dolce è sempre più ripida con pochi pezzi in piano per recuperare, non sento nessuno avvicinarsi, in pratica gareggio da solo ed il ritmo cala ancora fino all’8° 4’14’’. Siamo entrati in città ma di cambiare passo non se ne parla… zero stimoli! Il GPS segna 8.2 km mentre entriamo nel castello da dietro, subito dopo pezzo in discesa e curva a 180° da gara di corsa campestre, ancora nessuna intenzione di cambiare passo e transito sotto il gonfiabile dell’arrivo in 34’40’’ in 16° posizione.

Gli ultimi km sono stati tutti un “ma chi me la fa fare”, “e chi se le fa altre tre gare così”, “ma io mi ritiro”… uno sguardo alle facce dei podisti arrivati prima e dopo di me, quattro chiacchiere, un occhio alle classifiche e già si pensa alla prossima tappa. A domani per l'aggiornamento ;)

Prima tappa : da Palmariggi (santuario di Montevergine) a Muro Leccese

9.7 km - media 3'52'' (http://connect.garmin.com/activity/361790143)

Il santuario di Montevergine
SI parte! Chi conosce i luohi dell'entroterra salentino sa che questi possono celare diverse invidie, i piattoni padani sono solo un ricordo, qui i saliscendi sono ordinaria amministrazione. Gestire bene lo sforzo diventa complicato senza conoscere bene il tracciato, credo di avere sviluppato una buona capacità di recupero ma la bravura in questo tipo di competizione sta nel non dare il massimo ogni volta. I corridori che interpreteranno meglio la gara penso saranno quelli che riusciranno a dare ogni volta non il 100%, ma l'80 85%, in modo da arrivare relativamente "freschi" all'ultima tappa dove finalmente spingere e dar tutto! Oltre a ciò c'è da tenere in conto il fattore climatico: in Salento ancora oggi abbiamo avuto quasi 35° di temperatura massima e con questa calura le energie spese sono molto maggiori con conseguenti difficoltà nel recupero. Insomma, una bella sfida, vediamo cosa riusciamo a fare!
Ed ecco oggi la prima tappa: 8km tra Palmariggi e Muro Leccese... o meglio, quelli che dovevano essere 8km si sono poi rivelati 9.7km. E' la prima volta che si tiene un evento del genere e l'organizzazione è alquanto "casereccia" e l'orario di partenza previsto per le 18.30 slitta poi quasi alle 19. Meglio, al calar del sole si correrà meglio! E così, tra chiacchiere e scherzi in un'atmosfera alquanto conviviale... si parte. Mi impongo di tenermi calmo, su uno sforzo di poco superiore a quello di un medio, ma una discesona poco dopo la partenza consente di lasciar girare le gambe ed il km lo chiudo a 3'48''. Sarà troppo veloce? Il secondo km in leggera salita lo chiudo in 3'57'', il successivo in piano in 3'54''. Lo sforzo è basso, le gambe sembrano proprio girar bene, faccio gara da solo, ho davanti a me un 30-40m un podista in maglia nera che pare abbia il mio stesso passo, bene teniamolo lì e vediamo cosa succede dopo. 4°km , si entra in un bosco, sembra il tracciato di una campestre! Corro a sensazione, non guardo più il GPS, la respirazione inizia ad essere impegnata ma tutt'altro che affannosa...nonostante il cambio di terreno il km lo chiudo in 3'52''. Altri due km privi di difficoltà, con solo qualche curva, in leggero dislivello negativo, chiusi in 3'48'' e 3'53''. Avevo le gambe legate all'inizio ma a quanto pare sono piuttosto in forma! Ora però arriva il difficile, con l'avvicinarsi a Muro Leccese la pendenza cambia e tra falsopiano positivo e qualche strappetto perdo qualcosa e l'8 ed il 9 li chiudo rispettivamente in 3'55'' e 4'02''. Nonostante ciò nel frattempo supero dapprima maglietta nera, poi due altri podisti evidentemente partiti troppo forte. Siamo ormai al 9, mi accorgo che se fossero 10 precisi sarei da PB (e ci credo, non ho ancora un personale "come si deve" sui 10000! ) ma comunque lascio andare le gambe senza forzare, la gara è appena iniziata. In realtà sento dei passi sempre più vicini ma non me ne preoccupo, a 200m dalla fine il mio "avversario" sprinta ma non reagisco e lo lascio andare. La gara è appena cominciata ;)

Sensazioni finali molto buone e crono finale di buon auspicio in vista di un prossimo 10000 col fresco!

domenica 18 agosto 2013

Verso nuovi lidi...

Sperando di non aver bisogno dell'ambulanza dietro di me... :P
Finito un ciclo, se ne riapre uno nuovo!
Un lungo silenzio, dovuto semplicemente all'assenza di qualcosa da raccontare. La corsa è testa prima di tutto ed io la testa l'avevo persa già da un po', in realtà già da prima di correre i fatidici quarantadue! Chi mi ha visto quel periodo non credo abbia faticato ad accorgersene e basta dare un occhio alle foto scattate in gara per accorgersene: ero decisamente più "pienotto" rispetto l'anno scorso ... ! Il fatto di aver limato oltre 10 minuti nonostante un clima "meno favorevole" (non c'è nulla da fare, almeno sulle lunghe distanze preferisco il freddo e la pioggia al tepore primaverile) e di aver chiuso in un tempo tutto sommato decente facendo anche un bel negative split, è stato sì un'iniezione di fiducia, ma non tale da farmi recuperare la passione con cui mi allenavo in tempo, e gli altri mesi fino a luglio sono andati avanti così... un po' di palestra, qualche fondo lento ogni tanto, gare poche e in quelle poche ho realizzato prestazioni deludenti (per usare un eufemismo).
Agosto torno in Salento, e decido che la musica deve cambiare... rileggendo le righe che io stesso ho scritto qualche mese fa la voglia di allenarsi e far di nuovo bene è tornata... semplicemente ho ricordato che val bene la pena di far sacrifici, allenarsi anche in giornate no per sentire poi finalmente le gambe girare, andare senza faticare, vedere i volti sorpresi dei tuoi compagni di squadra quando si accorgono che stai bene, ma davvero bene.
Certe sensazioni volevo tornare a provarle! E se una cosa c'è che mi ha insegnato l'esperienza di quest'anno è che provare una tale facilità di corsa dipende da due fattori:
1) Allenamento
2) Peso
Ora, pianificazione prima di tutto.
Sul 2... dopo un po' di allenamenti e controllo dell'alimentazione mi sono riportato ad un peso che oscilla fra i 72 ed i 73 kg. Ancora troppo per correre al massimo potenziale! Ma non sono magro di costituzione, quest'inverno rimanevo sotto i 70 kg a costo di grandi sacrifici che, almeno adesso che sono "in ferie" a casa, non ho voglia di sostenere.
Sul 1° punto, se anche non sono in peso forma, un allenamento ben strutturato e tarato su di me mi fa comunque migliorare tanto. Mi sono accorto che per tornare in forma in breve tempo la formula è semplice: buon volume di chilometri e due lavori di qualità a settimana. Correre i fondi lenti su percorsi collinari e/o su tracciati offroad, sostenere lavori di ripetute brevi per migliorare la velocità di base (aspetto su cui sono estremamente carente): ma non è ancora un lavoro a 360°, devo curare di più aspetti come la forza e la tecnica che troppo spesso tendo a trascurare.
Sul peso sono consapevole del fatto che non può scendere più di tanto con i soli allenamenti, per quello ... ci vuole una dieta ;) Ma ora come ora voglio spendere il 100% delle energie sulla strada e per un'alimentazione ipocalorica se ne parlerà più avanti.
Quel che mi fa piacere è che le belle sensazioni, con l'arrivo di un clima leggermente meno caldo e più secco, stanno tornando ed in particolare l'altro ieri, durante un fartlek 400m rec. 200m di CL (http://connect.garmin.com/activity/360425177) con l'ottima compagnia di Andrea, che ultimamente ha realizzato dei bei progressi portandosi ad un RG di 3'34''-3'35''/km ho percepito delle belle sensazioni, sensazioni di forma confermate anche dal dato cardio e dalla corsa della mattina seguente, un fondo lento in cui nuovamente ho percepito sensazioni di "corsetta" a 4'30''/km, proprio come nel periodo invernale, quando però le temperature erano molto più rigide!
Insomma, se le impressioni sono quelle giuste e se continuo ad allenarmi con criterio, potrei nuovamente riscrivere i personali su 10000 e 21km durante l'autunno. Sta di fatto che sui 10k non ho ancora un personale decente!
Ma pensiamo all'immediato: da domani partirà una gara a tappe che coinvolge diversi comuni dell'entroterra salentino, cinque gare in sette giorni... una novità totale per me! Come gestirla? Non si può sicuramente dare il massimo ogni volta, del resto con un pettorale addosso è difficile trattenere la "cattiveria agonistica"... se ne riparlerà tra qualche giorno ;)
A presto!

domenica 7 aprile 2013

Milano City Marathon 2013 : fine di un ciclo

La Maratona è la Maratona, non ce n'è... con lei non si scherza, bisogna trattarla con rispetto ma se la prendi per il verso giusto regala sempre grosse soddisfazioni.
Una vera e propria preparazione non c'è stata ma fino a pochi giorni fa (diciamo fino a prima di Pasqua) ero fiducioso sia per il risultato ottenuto alla Stramilano (1h25'38'' in una giornata fredda, piovosa e ventosa) sia perché, nel bene o nel male, i km ce li avevo messi dentro sempre ed il lunghissimo (unico) da 36 km mi aveva regalato ottime sensazioni.
Da qualche giorno però le sensazioni non erano così rosee... gli ultimi giorni non ho effettuato un vero e proprio scarico (non ne sentivo necessità) ma ho fatto dei bei lavori di qualità insieme ad Andrea, in particolare delle ripetute sui 1000 in cui sono riuscito a stare sotto i 3'30'' anche se solo per tre volte (per me va benissimo così!). E' stato piacevole allenarsi in sua compagnia e l'ho trovato in una forma veramente smagliante, se a gennaio il nostro livello non era poi così tanto dissimile adesso... si :) Ha fatto davvero un notevole salto di qualità!
Forse perché gli allenamenti ravvicinati (e sempre preceduti da lunghi lenti collinari di oltre 1h20) a ritmi per me "nuovi" non erano ancora ben stati metabolizzati, ma ripeto, le sensazioni degli ultimi giorni erano a dir poco... pessime!! Sabato con Pasquale usciamo per un tranquillo lentino mettendo comunque insieme 10km ma c'è qualcosa che non gira come dovrebbe...! Mi faccio mille paranoie ed ansie, il sabato pomeriggio lo trascorrerò a poltrire nell'attesa spasmodica del grande giorno...
... che finalmente arriva. Tempo per fortuna accettabile, temperatura di 7/8° e cielo coperto, forse un po' umidiccio ma piove davvero poco. Zero riscaldamento e con i miei compagni ci posizioniamo in griglia abbastanza presto... loro ridono e scherzano per stemperare la tensione, io sono zitto... Cristian mi fa: "Guarda Simo, è la calma fatta persona"... non sapendo che in realtà la mia calma maschera paura, tanta paura!
Preferisco non partire già con un obiettivo in testa, partiamo insieme noi compagni dell'ultimo lungo poi... si vedrà. E si parte, piano ma si parte: 4'40'', devo ancora carburare bene, mi sto riscaldando in corsa. Però effettivamente è un po' troppo piano... il tempo di capire dove siamo e cosa facciamo, e siamo sui 4'30'', secondo più secondo meno. E' un passo francamente... lento, mi sembra veramente di passeggiare ad andare in gara così, ma la gara è appena iniziata e di insidie ce ne possono essere ancora tante.
Tutto la prima metà di gara, ragazzi, è veramente noiosa! Corriamo fra le campagne rhodensi in una cornice che di spettacolare ha poco o nulla, ma in quattro i km passano comunque in fretta, ridiamo e scherziamo ora che ancora siamo in grado di farlo!
40°km ancora in spinta
Il passaggio al 21° è intorno all'ora e 36. Va bene così, sono ancora fresco ma di km devo farne ancora altrettanti! Psicologicamente mi dico "dai, stai bene, adesso devi solo fare una mezza"... il pensiero aiuta e non mi fa pensare alla strada che manca.
Per fortuna il passaggio per le vie centrali aiuta a non farsi venire pensieri negativi, qui il percorso diventa più "bellino" anche se si tratta per lo più di lunghi vialoni da fare avanti ed indietro. Da un certo punto di vista è un vantaggio, soffia un venticello moderato da Est ed i tratti a favore e contro vento si alternano di continuo. Si passa per corso sempione, arena civica, repubblica, in un nonnulla arriva il 30°, siamo in Piazza Duomo! Nel frattempo è uscito il sole ed inizia a fare anche un pelino caldo, la scelta di correre in canotta come al solito sta ripagando!
Sensazioni? Francamente ottime, non sento la fatica e, complice il tifo delle tante persone venute a guardare la gara con l'occasione del blocco del traffico, non riesco a tenermi ed andare così lento e faccio un paio di km sotto i 4'20''... neanche me ne accorgo! Qui i miei compagni mi dicono di andare, vorrei rallentare ed aspettarli ma per quanto lento vada sono sempre sotto i 4'30'', morale della favola... rimango da solo, sto più che bene ma la gara è ancora tanto lunga.
Fino al 35 i km letteralmente volano, un po' perché si toccano i punti più belli del percorso, un po' (soprattutto) per il tifo dei miei compagni di squadra disseminati un po' ovunque... faccio una bella iniezione di adrenalina che, lo so già, mi servirà come il pane nei 7 km finali.
Si cazzo, il traguardo!!
Bene, inizia la gara. Si perché i 7 km finali sono .... i più duri... attraversi zone periferiche di Milano (Wagner,  Buonarroti, Amendola), nessuno ti fa più compagnia, pur volendo accodarti ad un gruppetto non ne trovi, stanno rallentando tutti! Cosa faccio? Inizio una progressione continua fino alla fine? No no, è ancora presto ed è rischioso, ricordiamoci che la crisi può arrivare da un momento all'altro.
Bene, tengo il mio passo... 4'22'', 4'26'', 4'24'', di lì non mi scosto! Ovviamente a questo punto non sono freschissimo ma devo tenere di testa, devo solo arrivare in fondo a quel rettilineo infinito dal nome "Corso Sempione" ed è fatta... al 40° guardo per la prima volta il tempo, inizio a farmi due conti e capisco che potrei stare sotto le 3h10. Impongo alle gambe un cambio di passo, certo è dura con 40km nelle gambe ma ce la faccio lo stesso... registro un 4'15 ed ultimi 670m a 4'11'' in progressione fino alla fine. Tempo finale 3h09'55'', bene così!
La mia soddisfazione non è tanto per il crono in sé... la mia soddisfazione viste anche le sensazioni iniziali è per la gestione di gara (la Maratona si fa con la testa!!), per essere arrivato con buon margine e soprattutto per aver corso senza un vero e proprio scarico. Certo adesso qualche giorno di totale riposo me lo prenderò! :) Ma ho l'impressione che la mole di lavoro svolta recentemente possa farmi fare bei progressi anche a breve, o almeno questo è quel che spero!
Ora si riparte, con calma, verso nuovi orizzonti!

martedì 19 marzo 2013

Un'analisi a mente lucida

Aggiorno il blog dopo tanto tempo. Ho smesso di correre e mi sono dato al fumo ed all'alcool? Per fortuna no :-) Nel frattempo ho continuato a correre tra alti e bassi - a dire il vero più bassi che alti. Febbraio è stato un mese un po' così, sono riuscito a correre tutte e cinque le campestri del Trofeo Monga arrivando quinto della mia categoria ma mentirei se dicessi di aver corso con costanza e metodo. Rivedendo il calendario dei primi mesi dell'anno, c'è un buco nella prima settimana di febbraio, poi una settimana di soli fondi lenti, tre giorni di buco, quindi ancora lenti su lenti. Sono stato uno studente cattivo, sul libretto delle giustifiche sopra la firma c'è scritto "causa esami universitari".
Ecco, volevo cogliere l'occasione per una riflessione più a carattere generale. Si pensa in generale che per un giovane come me (oddio, a 23 anni non mi penso ormai così tanto giovane, ma comprendo di essere un bambino per l'età media di chi corre) la progressione atletica dovrebbe essere inarrestabile una volta intrapresa. Invece per me non è così, i miei progressi rispecchiano la curva caratteristica di molte sostanze biologiche ... vedi insulinemia: picco raggiunto rapidamente, poi lenta ma inesorabile decrescita.
Ma quando raggiungo i rapidi picchi? Lo devo ammettere, quando mi alleno costantemente con qualcuno! Forse avrò una soglia della sopportazione della fatica bassa, più probabilmente ho una ... soglia di mantenimento della motivazione bassa, ma non appena riesco a trovare qualcuno che sia un po' più forte di me e mi trascini a fare i lavori di qualità fatti bene, dei benefici me ne accorgo nel giro di davvero poco tempo.
Penso al periodo tra fine ottobre e metà novembre, quando ho iniziato a fare ripetute e fondi medi con compagni più forti ed ho corso la campestre migliore di sempre. O penso al periodo natalizio, in cui i lavori di qualità svolti con Andrea, che sul momento mi hanno stancato non poco, dopo pochissimo scarico (un giorno di riposo!!) mi hanno portato a correre il fondo medio a 4'/km in scioltezza.
Insomma, non mi ci vuole molto a raggiungere il picco... e la lenta discesa?? Mm forse so bene cos'è: con me il metodo brutale "devi correre ogni giorno, devi fare due lavori a settimana, devi arrivare a 69kg" - un po', devo ammetterlo, il metodo del mio "coach" Pasquale - non funziona... o meglio funziona fino ad un certo punto, poi crollo miseramente e mando tutto all'aria, dieta, allenamento: è la testa che chiede tregua. Questo in generale, nel caso di febbraio si sono aggiunti altri fattori (in primis gli esami universitari) che hanno contribuito a questo lento, ma ineserabile... "decadimento".
Adesso? Tutto questo tempo mi sono allenato da solo, ripetute poco o nulla, qualche fondo medio fatto decentemente (giovedì scorso 15km a 4'08'' di media) e sabato finalmente di nuovo con i miei compagni di sempre un lungo di 36km, siam partiti piano, abbiamo allungato prima della metà e verso la fine ho staccato gli altri riuscendo a cambiare passo portandomi vicino ai 4' nonostante i tanti km nelle gambe. Un allenamento divertente, stimolante e che è servito a darmi fiducia.
E adesso... rispondo alla domanda :) Visto che di uccidermi di km non ho più voglia ed alla mia età ho decisamente altre priorità, correrò per un po' senza obiettivi, alternando con un po' di pesi fatti decentemente e qualche bella sessione di nuoto in piscina. Di allenamenti impegnativi continuerò a farne ma solo se ho una compagnia buona a tirarmi e solo se continuerò a divertirmi, gare ne farò, se verranno fuori bei risultati bene, altrimenti pace.
Ora... sicuramente non voglio dire che sarà sempre così... chi mi conosce sa che amo le cose fatte bene e molto difficilmente mi do per vinto. E' solo che al momento voglio un po' "godermela" e correre senza stress. La strada è ancora lunga e di km da macinare ce ne saranno ancora tanti, tanti, ma davvero tanti!

lunedì 14 gennaio 2013

Nuova mezza... nuovo PB! 1h26'14''

La mezza è da sempre stata la mia gara. Troppo corte ed "a tutta" per i miei gusti le gare dai 10000 in giù, troppo lunga la maratona - almeno adesso che non posso dire di avere assimilato bene la distanza. La mezza invece è pura tattica, cuore, testa.
Il personale sapevo già di averlo nelle gambe, dovevo stare attento ad alimentazione ed allenamento per arrivare ben riposato all'appuntamento! E così alla vigilia della gara - alla quale arrivo con soli 40km nelle gambe - decido stavolta di poltrire e di non allenarmi neanche per 30'. Avrò fatto bene, avrò sbagliato? Fatto sta che nel pre-gara stomaco ed intestino sembrano a posto - quindi alimentazione ok -, non altrettanto le gambe che nel riscaldamento - tanto per cambiare - sono super legate. Pazienza!
Partenza come al solito sparata e primo km in 3'46'' - ma siamo in discesa, si parte tutti forte e si rallenta "in gruppo". Tre chilometri intorno ai 3'55'' e poi mi stabilizzo sui 4'/km, il passo che volevo tenere. Sono partito sparato, ne sono consapevole - ma non è stata una scelta suicida, l'altimetria mostra una continua pendenza negativa fino a metà gara, poi uno strappo e due cavalcavia e si ritorna a Vercelli dalla stessa strada, recuperando quindi il dislivello. Fossi partito troppo lento non so se sarei riuscito a recuperare alla fine!
Il vantaggio di correre una mezza poco partecipata - siamo in poco più di 300 - è che i problemi di traffico sono inesistenti, lo svantaggio è che mi trovo spesso a correre da solo. Al quinto km recupero un podista che ha un buon passo, insieme facciamo qualche km e sembra di non fare molta fatica - la respirazione è giusta, da "fondo medio", al 10° km (passaggio 39'43'') sono ancora in grado di scherzare e mostrare la lingua al fotografo. Nel frattempo il mio compagno mi ha abbandonato e mi ritrovo nuovamente da solo, davanti un gruppetto sembra avere un buon passo ma è troppo distante - ad occhio un 40m, non voglio sprecare preziose energie a questo punto.
Qui purtroppo la testa comincia a darmi segnali negativi. Anche se non rallento qualche podista che è partito piano mi supera in velocità mentre io continuo a rimanere solo proprio adesso che la gara si fa difficile! Poi ragazzi... non sono abituato a correre in luoghi scenograficamente spettacolari, ma il grigiume del vercellese è impressionante!
A questo si aggiunge la prima salita a Prarolo - ok, la testa già non c'è più, vediamo di gestire la gara al meglio. In cima al primo cavalcavia mi rendo conto di aver tenuto i 4'10''/km di media... forse un pelino troppo, infatti in discesa il passo medio non si smuove e non recupero nulla! Secondo cavalcavia, e seconda mazzata alle gambe. Dopo... piatto, grigio, solo... uff! Ho una seria voglia di mollare ma devo tenere duro, se non scoppio il personale è ormai acciuffato. Facciamo tira e molla con un canotta bianca, di continuo mi passa in scioltezza per poi rallentare (mi rivelerà poi di aver sofferto di fitte intestinali), dal 17° però sembra aver preso un buon passo e lo lascio andare. La meccanica di corsa sta cambiando e me ne accorgo, il passo si fa più pesante ma non voglio sapere che ritmo sto tenendo... smetto di guardare il GPS e di fare calcoli, voglio solo arrivare bene. 18, 19, 20... manca solo 1km! Provo a cambiare passo ma d'improvviso mi si tappano le orecchie, segno che sono già al limite, pensiamo solo ad arrivare in condizioni decenti! Solo 100m, un avversario che ansimava dietro di me già da un po' inizia lo sprint... nono, lasciamolo andare, non ne varrebbe la pena. La scelta mi ha permesso di presentarmi al fotografo piazzato alla fine in condizioni quantomeno "umane" - vedi foto!:-)
Per la cronaca, 1h26'14'' ... bene!! Sono comunque due minuti in meno del mio precedente personale. La crisi c'è stata? Si, ma più di testa che di gambe, la mezza è lunga e ritrovarsi a correre km e km da solo nel piattume più totale non è il massimo. Migliorabile la gestione di gara? Sicuramente, ma va benissimo così, meglio sempre rischiare che rimpiangere di non averci provato. Da qui si riparte per altri obiettivi... adesso per un po' di tempo campestri, potenziamento, velocità, prossima mezza a Verona il 17 febbraio e lì non ci saranno santi! :)

giovedì 10 gennaio 2013

Anno nuovo... nuova mezza!

A circa un mese dal mio ultimo post, aggiorno nuovamente il blog. Il mio "silenzio" non vuol dire che la mia vita sportiva sia stata priva di eventi significativi, tutt'altro! L'ultima tappa del trofeo Monga è andata discretamente, qui su running forum ho scritto il mio racconto : http://runningforum.it/viewtopic.php?f=16&t=2331&start=2780#p729506.
A cui ho fatto seguire, stupidamente, una corsa nel pomeriggio di 11km in scioltezza a 4'30''... dopo, le gare ogni domenica, i 100 chilometri settimanali, le corse all'alba sottozero hanno fatto sentire tutto il loro peso e mi hanno convinto a prendermi gli ultimi giorni a Milano di totale astinenza dalla corsa: staccare un po' la spina e pensare ad altro ogni tanto può fare solo bene.
Per il resto, dopo qualche giorno a casa mi sono fatto una settimana in Belgio da mio cugino. Il mio comportamento non si è certo potuto definire "da atleta", tra orari sballati, serate alcooliche e cibo a non finire (continui inviti da parenti), nonostante ciò mi sono allenato quotidianamente anche se con poca o niente qualità e molta sensazione, visto anche il tempo inclemente (pioggia quotidiana e soprattutto vento fortissimo, quasi mai sotto i 50km/h). Torno nuovamente a casa il 31 dicembre, ancora bagordi la sera a casa di amici ed ore non piccole... di più, la mattina dopo mi sveglio comunque poco prima delle 8 per impormi di riportarmi ad uno stile di vita più regolare. In settimana realizzerò 90km complessivi ma stavolta con tanta qualità. In particolare il mercoledì svolgerò un fartlek 10x(1'+1') in cui realizzerò 5km totali, probabilmente avrei fatto anche qualcosina meglio ma non mi sono saputo gestire bene (le prime serie i minuti veloci erano intorno ai 3'40'' e quelli lenti intorno ai 4'05'' 4'07''... un pelino esagerato!). Il sabato un lavoro di potenziamento in spiaggia svolto insieme ad Andrea (6x200 forti + 200 recupero sulla parte più interna della spiaggia, più faticoso che correre su neve fresca) che mi ha lasciato forte pesantezza muscolare (mai fatto potenziamento!), pesantezza che probabilmente ha pregiudicato l'allenamento del giorno dopo, una sorta di "trail" dentro il parco naturale di Porto Selvaggio cui nelle intenzioni sarebbero dovuti seguire 6km al medio... programma rispettato da Andrea, meno da me che ho mollato clamorosamente dopo il primo km a 3'59''!
Decido saggiamente di concedermi un giorno di riposo coincidente con il mio ritorno a Milano. Rientrare nel grigiume padano, farsi riassorbire subito dalla frenesia del Polimi (primo giorno dalle 10.00 alle 19 in università, senza pausa pranzo) ed un pizzico di malinconia alla sera dopo quasi un mese passato con i miei cari... quale modo migliore per farsela passare che non quello di iscriversi ad una mezza? Detto fatto, il 13 gennaio si corre a Vercelli!
Il giorno dopo mi sento notevolmente in forma ed esco la sera per una corsetta senza sapere bene cosa fare. Quando scaldandomi verso il Parco noto che sto andando a 4'10'' senza accorgermene capisco che la giornata è di quelle buone - proviamo cosa succede se incrementiamo un po' l'impegno, è il giorno giusto per correre un medio come Dio comanda. Risultato: 13km a 4'02''/km di media con passaggio ai 10000 in 40' in totale scioltezza e regolarità impressionante.Il ritmo ha cominciato ad impegnarmi un po' solo dal 10° in poi per cui ho deciso di non forzare e tenere le energie per domenica, comunque la soddisfazione alla fine è stata grande: tenere i 4'/km come fondo medio è un risultato per me davvero incoraggiante, se penso che l'anno scorso faticavo per chiudere 3km a quel ritmo!
Giorno dopo gambe ok, decido comunque di non correre, voglio gestire la settimana al risparmio ed arrivare a domenica con i serbatoi carichi al 101%!
Oggi il programma prevedeva un breve richiamo di velocità. Partito verso le 11, non sono sciolto come martedì ma ci può stare, sono anche più stanco di testa. Dopo il mio solito riscaldamento - non riscaldamento, parto per i miei 3km chiusi con parziali 3'43'' 3'40'' 3'43''. Gambe pimpanti e reattive... bene!
Ed ora two days left! Adesso è veramente scarico e cura dell'alimentazione, forse uscirò domani per un fondo lento e sabato farò una breve rifinitura, sempre con chilometraggio totale scarso. Ci deve essere prima di tutto la testa, poi le gambe!
Obiettivo? Ovviamente mi piacerebbe tenere i 4' giusti, ormai è il mio passo da medio e corro in scioltezza a quel ritmo, ma volendo essere realistici mi manca una preparazione specifica per la mezza (niente ripetute lunghe e pochi lunghi sopra i 20k!) ed oltretutto quel medio a RG messo lì 5gg prima forse non è stata una gran furbata. Sicuramente sarò contento se riuscirò a fare una bella gara, in gestione controllata e magari in progressione. Tutto dipenderà da come starò domenica mattina, deve essere una "giornata si" ... io incrocio le dita!