sabato 1 ottobre 2016

Tempo di bilanci...?



Forse in effetti i tempi sono un po' prematuri per parlare di bilanci... In genere è la fine dell'anno il tempo in cui tirare le somme, trarre delle conclusioni e pensare ai next step. Ma ho dalla mia due forti ragioni che mi spingono a tirare le somme ora:

  • Non scrivo più in questo blog da Maggio 2015, questo vuol dire banalmente che a Dicembre 2015 non ho fatto alcun bilancio :-)
  • Concilio corsa e lavoro da un anno e poco più
Vittoria de che ?!?! Ma lo sai quanto ti manca?? :-)

Per cui mi faccio forte di questo secondo punto e specifico di quale bilancio si tratta : il bilancio del mio primo anno da runner lavoratore.
Sicuramente non voglio annoiare nessuno con tematiche che esulano decisamente dagli scopi di questo blog, ma il punto è semplicemente questo : passare dalla vita da studente alla vita da lavoratore - con ritmi serrati che quasi sempre sforano, a volte anche di tanto, le canoniche 8 ore - è stato un po' un rompere un equilibrio e doverne ricreare un altro. Sicuramente non sono più "di primo pelo" e 8 anni di vita a Milano sono serviti a fortificare il mio carattere e le mie convinzioni, oltre che la fiducia in me stesso - ciò non toglie che lavorare impone un "bit" in più di autodisciplina se si vogliono portare avanti le proprie passioni.
Molto banalmente, fare 8.45 - 19 (se va bene!) a lavoro, da sommare a circa 45' di spostamento, vuol dire che, se si vuole correre, restano solo due possibilità:
  • Andare la mattina presto, orario variabile tra le 6 e le 6.30 a seconda del tempo che si vuole restare fuori
  • Andare la sera dalle 20 in poi con la stanchezza lavorativa sulle spalle
Nel secondo caso, da scartare quindi l'idea di un aperitivo serale post - lavoro... Nel primo caso, idem a meno di non voler passare la giornata successiva dormendo sulla scrivania :)
Tutto questo per dire che quest ultimo è stato un anno "di rodaggio" per me. Non sempre ho avuto la costanza di allenarmi come si deve e spesso e volentieri le mie uscite diventavano allenamenti a sensazione, troppo poco strutturati per essere allenanti per un totale chilometrico che di rado superava i 40 per settimana.
Nonostante ciò, sono riuscito a portare a casa in 1h22'18'' in mezza maratona a fine febbraio, a Salsomaggiore, su un percorso che però ammetto aver trovato un tantino troppo facile, per non dire in discesa :-)
... Ed ora? Dal momento che fissarsi un obiettivo è la "conditio sine qua non" per avere l'autodisciplina di rispettarlo, eccolo qui: alla Stramilano del 19/03/2017 voglio fare 1:19'59''. Un tantinello ambizioso? Forse, ma sarà il mio stimolo nei mesi a venire per alzarmi all'alba ed allenarmi quando so che dopo mi aspetta una lunga giornata di lavoro e per rinunciare ad un aperitivo il mercoledì sera in favore di una bella ed appagante sessione di ripetute.
In tutto questo chiaramente è sì fondamentale non perdere di vista la cima e neanche quanti gradini devi ancora scalare per raggiungerla, ma nemmeno quanti gradini hai già scalato e con quanto sudore! Mettiamola così: non mi sento arrivato, al contempo però mi godo il viaggio e la felicità per quanto nel mio piccolo e con tanti sacrifici sono già riuscito a raggiungere.
Ciao!

2 commenti:

  1. Nel mentre in cui buttavo due righe anch'io, son passato a leggerti.. Bel post, e aggiungo: ti capisco pienamente! Forza Simo!! Pss forse ci vediamo a milano!

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    1. Grande Andre', e grazie per essere passato a leggermi!! Quale buon vento ti porterà (forse) a Milano? :)

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